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Intervista a Giampiero Redaelli, Presidente FISM

Intervista a Giampiero Redaelli, Presidente FISM

Giampiero Redaelli è il nuovo presidente della Federazione italiana scuole materne (Fism). Lecchese, 64 anni, già segretario nazionale aggiunto della Federazione dal gennaio 2020 e da cinque anni presidente Fism Lombardia, è stato eletto l’11 settembre durante l’assemblea congressuale.

Radaelli ha avviato la sua prima esperienza in una scuola materna lecchese assumendo la carica di presidente. Dal 1994 al 1999 è stato presidente dell’Associazione scuole infanzia non statali di Lecco. Nel 1999, insieme ad altri presidenti, ha costituito la Fism provinciale di Lecco di cui tuttora è il presidente. È stato nominato vicepresidente della Fondazione Fism e nel 2019 nuovamente è stato eletto componente della segreteria nazionale.

 

Tre parole chiave del tuo mandato…

Corresponsabilità, solidarietà, patto educativo globale che inizia proprio nella scuola dell’infanzia

 

Come si traduce oggi il vostro slogan “Prima i bambini”?  

Si traduce nel prestare particolare attenzione a tutti gli aspetti che riguardano la crescita e lo sviluppo delle bambine e dei bambini dal punto di vista educativo, pedagogico e sociale e da un supporto alla scuola dal punto di vista gestionale, formativo e in-formativo

 

Come favorire l’inclusione dei bambini fin dalla materna? 

La scuola dell’infanzia è il primo segmento del cammino educativo e formativo di ciascun bambino. Di primaria importanza lo sviluppo delle capacità cognitive e relazionali che trovano nella scuola dell’infanzia e nei servizi educativi uno spazio adeguato per l’apprendimento ed anche per la conoscenza di sé e di consapevolezza dell’altro. Insieme è possibile!

Come rafforzare l’interlocuzione con le Istituzioni per sostenere le famiglie? 

Le Istituzioni a tutti i livelli devono prendere atto, in modo definitivo, che il servizio pubblico rivolto dalle scuole dell’infanzia paritarie, unitamente a quelle statali, concorrono in egual misura alla crescita integrale dei bambini. Quindi, parità di trattamento per le famiglie deve essere la priorità di tutti. Un aiuto strategico e concreto l’applicazione della legge 32/2022 con i conseguenti decreti attuativi.

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